La chirurgia oncologica ha compiuto un passo avanti significativo presso l’ospedale San Vincenzo di Taormina, dove un’innovativa tecnica chirurgica ha permesso a un paziente laringectomizzato di riacquistare la voce in pochi minuti. L’intervento è stato eseguito dalla dottoressa Serenella Palmeri, responsabile della Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale a indirizzo oncologico, in collaborazione con il dottor Fabio D’Amore, direttore della Divisione di Gastroenterologia.
L’intervento rappresenta una svolta per i pazienti sottoposti a laringectomia totale, una procedura chirurgica che comporta l’asportazione della laringe e, di conseguenza, la perdita della voce. La riabilitazione fonatoria in questi pazienti è spesso lunga e complessa, con metodi che spaziano dall’uso di protesi fonatorie a tecniche di rieducazione basate sulla vibrazione delle mucose esofagee. L’innovazione introdotta a Taormina semplifica notevolmente questo processo, migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Una nuova tecnica per il recupero della voce
L’innovazione implementata presso l’ospedale San Vincenzo si basa su un approccio ispirato alla PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), una tecnica comunemente utilizzata per l’alimentazione nei pazienti con difficoltà di deglutizione. Il paziente, un uomo di 65 anni affetto da tumore alla laringe, è stato sottoposto all’impianto di una valvola fonatoria in silicone attraverso un procedimento minimamente invasivo.
Questa procedura prevede la creazione di una fistola tracheoesofagea, ovvero un piccolo passaggio tra la parete posteriore della trachea e la parete anteriore dell’esofago. La valvola fonatoria viene quindi posizionata endoscopicamente, consentendo il passaggio dell’aria espirata verso la cavità orale, dove le strutture anatomiche residue riescono a modulare il suono, permettendo al paziente di parlare.
L’aspetto rivoluzionario della tecnica risiede nella rapidità e sicurezza dell’impianto: la procedura ha una durata di soli dieci minuti e permette al paziente di recuperare la capacità fonatoria immediatamente dopo il risveglio dall’anestesia. Questo rappresenta un vantaggio notevole rispetto ai metodi tradizionali, che prevedono tempi di recupero più lunghi e un maggiore rischio di complicanze post-operatorie.
Limiti delle tecniche tradizionali e vantaggi dell’innovazione
Tradizionalmente, i pazienti sottoposti a laringectomia totale avevano tre principali opzioni per riacquistare la voce:
- Protesi fonatoria tracheoesofagea – Metodo più diffuso ma con difficoltà di gestione e necessità di sostituzioni periodiche.
- Voce esofagea – Tecnica che richiede un lungo addestramento per far vibrare le mucose esofagee in modo da produrre un suono.
- Elettrolaringe – Dispositivo esterno che genera vibrazioni, ma con una qualità vocale artificiale e meno naturale.
L’innovazione adottata a Taormina supera molte delle difficoltà legate a queste metodologie. Oltre alla rapidità di esecuzione e ai minori rischi chirurgici, la nuova tecnica consente una fonazione più naturale rispetto all’elettrolaringe e una maggiore immediatezza nell’uso rispetto alla voce esofagea.
Un aspetto critico è la gestione delle valvole fonatorie, che devono essere sostituite periodicamente per evitare occlusioni o infezioni. A tal fine, l’ospedale di Taormina ha implementato un sistema di monitoraggio e sostituzione ambulatoriale affidato al dottor Salvatore Chiarenza, coadiuvato da un team di specialisti composto dai dottori Salvatore Gallodoro, Massimo Cerniglia, Nicolò Politi e Martina Ragusa.
Un centro di riferimento per la chirurgia oncologica
L’ospedale San Vincenzo di Taormina si conferma un’eccellenza nella gestione dei tumori testa-collo, richiamando pazienti da tutta la Sicilia e la Calabria. La sinergia tra i reparti di Otorinolaringoiatria e Gastroenterologia ha permesso di sviluppare soluzioni innovative per migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici, offrendo un approccio integrato e personalizzato.
L’intervento eseguito dalla dottoressa Palmeri e dal suo team rappresenta un importante contributo alla chirurgia oncologica moderna, dimostrando come l’applicazione di tecniche minimamente invasive possa rivoluzionare il percorso terapeutico dei pazienti laringectomizzati. Il successo della procedura apre la strada a una diffusione più ampia di questo metodo in altri centri specializzati, con l’obiettivo di garantire una riabilitazione fonatoria più efficace e accessibile.
Questa innovazione rappresenta una speranza concreta della medicina per i pazienti colpiti da tumore alla laringe, offrendo loro non solo la possibilità di comunicare nuovamente, ma anche di recuperare una parte fondamentale della loro identità e della loro interazione sociale.