Un’importante innovazione nel campo della gestione delle malattie croniche prende il via in Sicilia: l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Agrigento ha lanciato, all’inizio di marzo, un progetto pilota destinato a rivoluzionare l’approccio alla cura dello scompenso cardiaco. Grazie all’impiego delle più moderne tecnologie di telemedicina, i pazienti affetti da questa patologia potranno essere seguiti direttamente nelle loro abitazioni, riducendo al minimo la necessità di spostamenti e migliorando la qualità della loro assistenza.
Il progetto, sviluppato dal Dipartimento cardiovascolare guidato dal dottor Giuseppe Caramanno, è già operativo in fase sperimentale presso il Distretto Sanitario di Licata, ma è destinato ad essere esteso progressivamente a tutta la provincia di Agrigento. Cuore dell’iniziativa è una piattaforma tecnologica denominata “Rete ospedale-territorio dello scompenso cardiaco: gestione integrata in telemedicina”, che consente di monitorare in tempo reale i pazienti affetti da scompenso cardiaco, grazie a un sistema integrato di telemonitoraggio e teleconsulto.
Attraverso l’utilizzo di un’applicazione mobile e dispositivi wireless di facile utilizzo, i pazienti possono inviare quotidianamente parametri vitali fondamentali come la pressione arteriosa, il peso corporeo e la frequenza cardiaca. Questi dati vengono automaticamente trasmessi a un database centralizzato accessibile ai vari professionisti sanitari coinvolti nel percorso assistenziale.
Un lavoro di squadra coordinato e digitale
Il sistema è progettato per facilitare la collaborazione tra diverse figure professionali: medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, infermieri di famiglia, la Centrale Operativa Territoriale e i reparti di cardiologia degli ospedali. Tutti questi operatori possono interagire in modo semplice ed efficace tramite teleconsulto, condividendo aggiornamenti sullo stato clinico del paziente in tempo reale e pianificando in modo congiunto gli interventi necessari.
A supporto del monitoraggio quotidiano, la piattaforma offre anche la possibilità di effettuare televisite cardiologiche con elettrocardiogramma (ECG), ed è in previsione l’integrazione di altri strumenti diagnostici avanzati come holter ed ecocardiografie, sempre erogati direttamente al domicilio.
Uno degli obiettivi principali di questo progetto è quello di alleggerire il carico degli ospedali, riducendo le liste d’attesa per visite specialistiche e diagnosticando tempestivamente eventuali peggioramenti della condizione clinica. Sono state già predisposte agende dedicate per prestazioni ambulatoriali in fast track, che permettono un accesso rapido alle cure in caso di necessità, ottimizzando così l’uso delle risorse sanitarie disponibili.
Il dottor Salvatore Montalto, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia di Licata e coordinatore del gruppo di lavoro per l’attivazione del PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale), sottolinea il valore umano e strategico del progetto: «Questa iniziativa ci consente di essere più vicini ai cittadini, rispondendo ai loro bisogni di salute in modo moderno, efficace e personalizzato».
Il paziente al centro: protagonismo e responsabilizzazione
Una delle caratteristiche distintive del progetto è la centralità del paziente, che non è più un semplice destinatario di cure, ma un vero e proprio attore del percorso assistenziale. Le persone coinvolte nella sperimentazione, infatti, avranno modo di interagire attivamente con il sistema, inserendo quotidianamente i propri dati clinici e ricevendo un’assistenza calibrata in base all’andamento della loro condizione di salute.
Come spiegato dal dottor Montalto, «il paziente non solo beneficia di un’assistenza continua e personalizzata, ma partecipa anche alle decisioni cliniche, contribuendo a migliorare la gestione complessiva della propria malattia. Questo approccio riduce esami superflui, ricoveri non necessari e tempi di attesa per prestazioni specialistiche».
Il progetto si fonda sull’integrazione tra innovazione tecnologica e attenzione alla persona. Le nuove tecnologie di monitoraggio, capaci di rilevare automaticamente variazioni nei parametri vitali, consentono agli operatori sanitari di intervenire precocemente, prevenendo la progressione dello scompenso cardiaco e migliorando la prognosi dei pazienti. L’uso della telemedicina, inoltre, si traduce in un sensibile miglioramento della qualità della vita, soprattutto per quei pazienti anziani o fragili per i quali ogni spostamento rappresenta un ostacolo.
L’esperienza dell’ASP di Agrigento rappresenta un modello replicabile anche in altri contesti territoriali, specialmente in un periodo storico in cui il potenziamento dell’assistenza territoriale è al centro delle politiche sanitarie nazionali. La digitalizzazione dei servizi sanitari, infatti, si pone come una delle principali leve per garantire continuità assistenziale, equità nell’accesso alle cure e sostenibilità del sistema sanitario.
Con questo progetto, l’ASP di Agrigento si candida a diventare un punto di riferimento regionale per l’assistenza cardiologica a distanza, anticipando un futuro in cui la casa diventa sempre più luogo di cura, e il paziente un protagonista consapevole della propria salute.